Che ore sono?
Le parole per chiedere l’ora sono:
Che ora è?,
Che ore sono?,
Scusa, sai dirmi l’ora?,
Scusi, sa dirmi che ora è?, Potrebbe dirmi che ore sono?
A queste domande si risponde: sono le… seguito dal numero dell’ora: sono le due, le tre, le cinque e così via.
C’è una sola eccezione : Ma c’è tempo… è l’una…
È l’una. Perché l’una è singolare.
Di solito, le dodici e le ventiquattro sono indicate come mezzogiorno e mezzanotte.
Nelle comunicazioni al pubblico (per esempio, negli orari dei treni o degli aerei, oppure anche in televisione) le ore dopo le dodici si chiamano tredici, quattordici, quindici e così via fino alle ventiquattro;
Nell’italiano di tutti i giorni, invece, dopo le dodici si ricomincia da capo e si dice: l’una, le due, le tre o al massimo l’una, le due, le tre del pomeriggio.
I minuti successivi all’ora si indicano con i numeri da uno a sessanta, ma la parola minuti non si dice: sono le nove e venti, sono le dieci e trentacinque. Fino a 39', i minuti si aggiungono all’ora: ad esempio, sono le nove e venti, sono le dieci e trentacinque. Da quaranta in poi, i minuti si possono anche togliere all’ora che viene dopo, usando la parola meno. Possiamo dire sono le nove e quaranta ma possiamo anche dire sono le dieci meno venti.
Le parti di ora (cioè i15, 30 e 45 minuti) possiamo indicarle in più modi:
Possiamo dire sono le due e quindici ma anche sono le due e un quarto.
Possiamo dire sono le due e trenta oppure possiamo dire sono le due e mezza (o anche Sono le due e mezzo)
Possiamo dire sono le due e quarantacinque e sono le due e tre quarti, o anche sono le tre meno un quarto, togliendo un quarto d’ora all’ora che viene dopo Ej:Sono le tre meno un quarto